Itinerari13 giugno 2015

Scoprire la #Sardegna partendo da #Cagliari : dal #Poetto a Villasimius, Chia e Carloforte

“Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo. La Sardegna è un'altra cosa: incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa

Scoprire la #Sardegna partendo da #Cagliari : dal #Poetto a Villasimius, Chia e Carloforte

“Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo. La Sardegna è un'altra cosa: incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa”. Questa è un’annotazione dello scrittore inglese David Herbert Lawrence che scrisse nel suo diario di viaggio nel corso di un breve itinerario nell'isola italiana (da ‘Mare e Sardegna’, 1921).

Ed è da qui che prendiamo spunto per continuare il nostro viaggio ‘virtuale’ nell’isola che ora è più che mai a due passi da casa grazie ai collegamenti Ryanair tra l’aeroporto di Levaldigi, nel cuneese, Caselle a Torino, Colombo a Genova e quello di Cagliari 

Al Poetto la lunga striscia di sabbia del capoluogo sardo. Partendo da questa striscia di litorale sarebbero molti i luoghi che meriterebbero una menzione. Noi abbiamo scelto di descrivere quelli che ci sono maggiormente rimasti incollati agli occhi. Dirigendosi ad oriente si iniziano ad incontrare calette nascoste, sabbia bianchissima o rive di ciottoli, come a Cala Regina. Le schiere compatte di case da vacanza a Torre delle Stelle, a Geremeas, a Solanas.

Le lunghe insenature di Porto Sa Ruxi, di Campus, di Capo Boi. Ecco Villasimius, paese che d’estate si ingrandisce e anima le notti trascorse all’aria aperta. Rimettendosi in marcia, è arduo decidere una meta: da Cala Pira a Capo Carbonara, dalla spiaggia di Sinzias a quelle di Quirra, non c’è una destinazione che manchi di fascino. C’è solo da scegliere quale prezzo pagare alla fatica: costa qualche minuto di cammino, infatti, l’atmosfera serena e rilassante degli arenili meno frequentati. Diverso, ma non meno ricco di occasioni, il cammino verso ovest. All’altezza di Pula, per esempio, l’area archeologica di Nora riuscirà ad incuriosire persino i fanatici dell’abbronzatura intensiva. Ma le dune di Chia, una delle spiagge più scenografiche della Sardegna, fanno una concorrenza spietata ai richiami archeologici: alte colline di sabbia bianchissima che scendono verso il mare fanno di Chia un’area da segnarsi in agenda, nel caso di un eventuale ritorno.

La prosecuzione verso Teulada garantisce vedute da cartolina e una serie di tentazioni per stendersi al sole in zone che furono di esercitazioni militari e che ora, grazie alla smilitarizzazione, sono fruibili a tutti, ma con alcuni accorgimenti imposti dal comune di Teulada: per raggiungere il mare si deve lasciare l’auto a qualche centinaio di metri dalla spiaggia (in un parcheggio apposito pagando 5 euro a persona) e per evitare quello che è successo negli anni alla spiaggia del Poetto di Cagliari, è vietato calpestare le bianche dune di sabbia. Dirigendosi ancora più ad ovest, l’istmo di Sant’Antioco permetterà di raggiungere l’ex isola (il collegamento è artificiale) e si raggiunge così l’abitato di Calasetta dove, dal suo porticciolo salpano i traghetti per Carloforte, approdo dell’isola di San Pietro, bagnata, quest’ultima, da un mare limpidissimo, ancora oggi uno dei luoghi più incontaminati del mar Mediterraneo.

Un «Bona a vui» è il minimo che potreste sentirvi dire dai suoi abitanti poiché fu fondata nel 1738 da pescatori liguri profughi da Tabarka, un'isola al largo della Tunisia, colonia ligure di proprietà dei Lomellini, allora signori di Pegli che, allo scopo di sfruttare i ricchi banchi di corallo, l'avevano popolata con pescatori quasi esclusivamente pegliesi. Ora la pesca non è scomparsa, ma la vocazione turistica ha modificato le abitudini degli abitanti. La bellezza delle coste rocciose, l’erosione del mare che si insinua creando grotte e tagli sulle pareti a strapiombo continua, infatti, a conquistare gli animi di chi si avvicina.  

a.g.

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